Estate 2010 all'Orto di San Francesco
All' Orto di San Francesco è arrivata l'estate, e con essa molte nuove attività.
Si raccoglie la legna per alimentare la stufa durante l'inverno.

Ettore e Valentina tagliano e rastrellano l'erba per nutrire i coniglietti
Tobia taglia, rastrella e raccoglie l'erba per nutrire le caprette.
Guido taglia l'erba, dà da bere all'insalata e ai coniglietti. Come ricompensa si rilassa sul tappetone elastico.

Valentino, con l'aiuto di Andrea,  invasa gli stoloni delle fragole per ottenere nuove piantine per il prossimo anno.

Come ricompensa salta sul tappetone e si rilassa sull'amaca.


Guido  e Ludovico raccolgono le verdure. Ludovico lava l'insalata e taglia i cetrioli. Valentino taglia l'insalata.
Giacomo e Valentino tagliano l'erba a turno con il rasaerba manuale.
Ettore in triciclo
Enrico, un volontario dell'OSF, in tandem con Tobia
Guido in triciclo
Ludovico, Davide ed Ettore sulla robusta altalena dell'OSF.                         Davide in visita alle caprette
Una partita per Tobia
Elisabetta, un'educatrice dell'OSF, con Guido in tandem e con Davide sul carretto
Si salta, si gioca e si fa musica
La raccolta delle pannocchie !
Divisi in due gruppetti, i bambini dell’Orto di San Francesco sono usciti col carretto a raccogliere il mais. Un agricoltore ha lasciato in piedi una striscia di piante di mais proprio per consentirci di far svolgere ai piccoli ospiti dell’OSF questa piacevole attività.

Esperienze come questa ci mostrano quanto sia importante per le persone con autismo imparare  a svolgere semplici attività in contesto ecologico, cioè in ambienti reali. Questo proprio perché la mente autistica, come abbiamo spiegato in un post precedente, incontra difficoltà a volte insuperabili nel traferire da un contesto all’altro le abilità apprese. E la campagna è ottimale sotto molti aspetti, anche perché le attività si svolgono all’aria aperta.









Collaborazione. Una cosa difficile da realizzare con i soggetti autistici. Non perché siano asociali strutturalmente, ma perché la loro mente fatica a trovare il senso nelle attività che implicano scambi interpersonali complessi. Ma una educazione attenta e mirata ai loro bisogni può farli sviluppare positivamente anche nelle attività sociali.